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Stress e ansia in azienda: come evitare i tilt cognitivi e migliorare il benessere personale


Emotività e attenzione nei contesti lavorativi
Emotività e attenzione nei contesti lavorativi

Il grafico illustra chiaramente come i livelli di attenzione (linea rossa) calino nei momenti in cui l'emotività è troppo alta (linea blu sopra il livello medio). Questo riflette il fatto che, quando siamo travolti dall'emotività, la nostra capacità di focalizzarci e di elaborare informazioni razionali si riduce.


Nell'ambiente lavorativo, le dinamiche emotive sono tanto potenti quanto potenzialmente pericolose. Quando le emozioni prendono il sopravvento, la capacità del cervello di elaborare informazioni in maniera razionale viene drasticamente ridotta. Questo fenomeno, noto come "tilt cognitivo", si manifesta quando un individuo, sopraffatto dalle emozioni, perde la capacità di gestire la situazione in modo adeguato, finendo per prendere decisioni impulsive o irrazionali.


Secondo uno studio pubblicato sulla rivista 'Journal of Neuroscience' (2021), le emozioni intense possono attivare l'amigdala e ridurre l'attività delle aree prefrontali del cervello, influenzando negativamente la capacità decisionale in contesti aziendali. Ad esempio, durante una riunione aziendale, un manager potrebbe comunicare un cambiamento organizzativo importante utilizzando un tono calmo e dati concreti, ma allo stesso tempo coinvolgendo attivamente i partecipanti per evitare la noia e mantenere alto il livello di attenzione. Alternare momenti di interazione, come domande aperte o richieste di opinioni, aiuta a mantenere l'interesse e a favorire una comprensione più profonda, evitando sia il tilt cognitivo che il calo di attenzione dovuto alla monotonia.


L'Impatto dei Tilt Cognitivi nelle Riunioni Aziendali


"hijacking dell'amigdala"


Uno dei contesti più delicati in cui i tilt cognitivi possono emergere è durante le riunioni. Studi neuroscientifici hanno dimostrato che emozioni intense, come paura o rabbia, attivano l'amigdala, una parte del cervello responsabile delle reazioni emotive. Quando l'amigdala è attivata da uno stato di stress emotivo intenso, essa prende il controllo sulle altre funzioni cerebrali, innescando quello che è conosciuto come "hijacking dell'amigdala". Questo fenomeno porta il cervello a ridurre l'attività delle aree prefrontali, responsabili del pensiero critico e dell'attenzione.


 "shutdown cognitivo"


In situazioni aziendali, come una riunione in cui un manager utilizza toni aggressivi o cerca di incutere timore, si rischia di attivare proprio questo meccanismo di difesa. Di conseguenza, la capacità di attenzione e la ricettività dei partecipanti diminuiscono drasticamente, rendendo impossibile trasmettere informazioni cruciali o prendere decisioni razionali. Questo fenomeno è noto come "shutdown cognitivo" e rappresenta una delle principali cause di inefficacia nelle dinamiche aziendali ad alto tasso emotivo.


 "attenzione selettiva"


Un altro fenomeno legato all'eccessiva emotività è la cosiddetta "attenzione selettiva". Quando un individuo è in uno stato emotivo molto intenso, tende a focalizzarsi solo su determinati aspetti della situazione, ignorando informazioni importanti.


Ad esempio, in una riunione carica di tensione, una persona potrebbe concentrarsi solo sulle parole del leader che percepisce come minacciose, tralasciando del tutto le informazioni positive o costruttive. Questo tipo di attenzione ridotta limita la comprensione complessiva e ostacola la capacità di elaborare le informazioni in modo equilibrato.


Il Valore di una Comunicazione Basata sui Dati


Per evitare i tilt cognitivi, è fondamentale adottare un approccio alla comunicazione aziendale che si basi sui dati e non sulle emozioni. La neuroscienza dimostra che la presentazione di informazioni oggettive riduce l'attivazione dell'amigdala e stimola invece l'attività delle aree prefrontali, favorendo un'elaborazione razionale e ponderata.


Parlare con dati concreti, anziché manipolare emotivamente i dipendenti, si è rivelato molto più efficace nel lungo termine. Le emozioni possono spingere le persone solo per brevi periodi, ma le decisioni basate su dati hanno un impatto duraturo e stabile.


Come Evitare il Tilt Cognitivo nelle Decisioni Aziendali


- Creare un ambiente di fiducia: le persone reagiscono emotivamente in situazioni di conflitto o quando percepiscono una minaccia. Evitare attacchi personali, commenti passivo-aggressivi o minacce velate è essenziale per ridurre l'attivazione dell'amigdala e mantenere l'attenzione dei partecipanti.


- Usare dati e fatti: durante una riunione o una comunicazione importante, utilizza sempre dati e prove concrete. Questo non solo aiuta a prevenire il tilt emotivo, ma garantisce che le decisioni siano basate su informazioni reali e misurabili, favorendo l'attivazione delle funzioni cognitive più alte.


- Favorire il dialogo: incoraggiare il confronto costruttivo e il dialogo aperto permette ai dipendenti di esprimere i propri dubbi in un contesto di rispetto, riducendo l'attivazione dell'amigdala e mantenendo il focus sulle soluzioni.


- Essere consapevoli dei momenti: ci sono momenti in cui le persone sono più ricettive. Evita di trasmettere informazioni critiche in situazioni emotivamente cariche. Un feedback negativo dopo una giornata particolarmente stressante sarà meno efficace e più incline a innescare reazioni emotive, compromettendo la capacità di elaborazione razionale.



Mancanza di formazione aziendale
Mancanza di formazione aziendale

Vorrei raccontarvi la storia di un'azienda, che chiameremo "TeamX", che ha deciso di intraprendere un percorso simile.


TeamX era un'azienda con un buon potenziale, ma il clima aziendale era compromesso da una comunicazione inefficace e da tensioni interne.


I team lavoravano in silos, la motivazione era scarsa e alcune persone con atteggiamenti negativi stavano minando la coesione del gruppo.


Decisero di investire in un percorso di formazione basato sulla comunicazione e sul miglioramento del clima aziendale. Fu strutturato un programma che coinvolgeva tutti i dipendenti in sessioni interattive, focalizzandosi su come migliorare il dialogo, risolvere i conflitti e identificare comportamenti sabotatori che ostacolavano il progresso collettivo.


Dopo alcuni mesi i reparti cominciarono a collaborare in modo più fluido, il livello di fiducia reciproca era cresciuto e quei pochi elementi che in passato ostacolavano la serenità del gruppo furono integrati meglio o decisero di intraprendere altri percorsi.


Questo è il potere di un percorso di crescita basato sulla comunicazione e sulla consapevolezza delle dinamiche interne. Non è semplicemente una "pubblicità" di un corso, ma un vero investimento nella qualità della vita lavorativa di ciascun collaboratore. Se volete saperne di più, vi invito a dare un'occhiata alla scheda corso.


"Le emozioni possono essere nostre alleate o i nostri peggiori nemici; la chiave è imparare a gestirle." - Daniel Goleman

Copertina del Libro: quello che le parole non dicono di Andrea Zagato

Quello che le parole non dicono

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Andrea Zagato - Business Coach, docente aziendale

Andrea Zagato, Business Coach e Digital Marketer specializzato in Intelligenza Artificiale a supporto delle società per comunicare in modo efficace con il proprio pubblico, incrementando visibilità e performance di vendita. Professore presso l'Università Bicocca di Milano corso: Social Media Marketing e docente presso la Digital Export Academy di ICE/ITA, per promuovere l'eccellenza italiana sui mercati internazionali.

In qualità di Docente Aziendale, affianco figure come amministratori delegati, manager, dirigenti e team leader nello sviluppo di competenze trasversali essenziali (soft skills) quali: comunicazione assertiva, gestione dello stress, time management, miglioramento del clima aziendale, public speaking, sviluppo della leadership, supporto al manager e gestione dei conflitti.

I percorsi che propongo sono esperienziali, basati su attività pratiche e concrete, con strumenti immediatamente applicabili al termine di ogni sessione formativa.

Nel mio ruolo di Digital Strategist, supporto aziende ed enti pubblici nei processi di digitalizzazione delle loro attività, occupandomi della progettazione e implementazione di strategie di marketing digitale, con un focus specifico su Web e Social Media.

Tra i miei clienti si annoverano aziende come: PricewaterhouseCoopers PWC S.p.A., Societè Generale Investment Banking S.A., Aria S.p.A. Regione Lombardia, Zurich Assicurazioni S.p.A., Cattolica Assicurazioni S.p.A., TecnorMacchine S.p.A., ItalCementi S.p.A., Marlboro Classic S.p.A, Casa.it S.p.A., Facile.it S.p.A., Fraschetti S.p.A., WiseEnergy Italia S.r.l., Ipsos S.A., Confederazione Nazionale Coldiretti, l'Università degli Studi Bicocca Milano, ICE/ITA Digital Export Academy

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