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Stacco mentale: quella distrazione che ti può salvare. 

Andrea Zagato

Immagina la scena: sei alla tua scrivania, sommersa/o da email, scadenze e riunioni che si accavallano come in un incubo senza fine. Ti senti stanca/o, forse un po’ confusa/o, ma vai avanti perché—diciamocelo—“non c’è tempo per fermarsi!”.

Ecco, lascia che ti dia una notizia fresca fresca: c’è tutto il tempo per fermarti, anzi, DEVI fermarti. Lo stacco mentale non è un lusso né un capriccio, ma una necessità.

E fidati, ignorarlo è uno degli errori più grandi che puoi fare.


Lo stacco mentale: non è perdere tempo, è ottimizzarlo

Partiamo da un punto fondamentale: il tuo cervello non è una macchina perfetta. Anche lui ha i suoi limiti. Se pensi di poter andare avanti per ore e ore senza mai staccare, stai solo illudendo te stesso/a. Gli studi dimostrano che, senza pause, la concentrazione cala drasticamente, la qualità del lavoro ne risente e, alla lunga, rischi il temutissimo burnout; uno studio pubblicato su Psychological Science ha evidenziato che le persone che si concedono pause regolari durante attività complesse mostrano un incremento significativo della creatività e delle capacità di problem solving rispetto a chi lavora senza staccare mai.

Ma aspetta, c’è di più: non staccare mai significa anche dire addio alla creatività e alle idee brillanti.

E qui arriva il bello: lo stacco mentale non solo ti salva da tutto questo, ma potenzia la tua produttività e ti rende più brillante. Hai presente quei momenti in cui ti arriva un’idea geniale sotto la doccia o mentre passeggi? Ecco, è lo stacco mentale che lavora per te.


Scienza e lavoro: cosa succede quando stacchi

Lasciami introdurre un concetto che potrebbe suonarti tecnico ma che cambierà il modo in cui lavori: la Default Mode Network (DMN). Questa è la parte del cervello che si attiva quando non sei focalizzato su un compito specifico. In pratica, entra in gioco quando la tua mente vaga. Ed è qui che succede la magia: la DMN è la culla delle intuizioni, il luogo dove il cervello fa collegamenti inaspettati e trova soluzioni innovative.


Tradotto in parole povere: se vuoi avere idee brillanti, devi staccare. Einstein passeggiava per ore per permettere al cervello di elaborare teorie rivoluzionarie. Archimede? Ha gridato "Eureka!" mentre si rilassava nella vasca da bagno. E tu? Beh, magari puoi iniziare con una pausa caffè o una camminata (senza smartphone tra le mani!)


Gli stacchi mentali migliorano anche la performance (e no, non è una scusa)

Chi pianifica regolarmente pause rigenerative non solo è più produttivo, ma commette anche meno errori. Insomma, non sono io a dirlo, è la scienza: lo stacco mentale non ti rallenta, ti potenzia.


E poi c’è il sonno. Sì, parliamo di dormire, perché il sonno è lo stacco mentale per eccellenza. Durante il riposo, il cervello si ripulisce dalle tossine accumulate durante la giornata e consolida le informazioni apprese. Dormire poco, invece, è come sabotarsi da soli: meno memoria, meno creatività e più probabilità di commettere errori.


Come sfruttare al meglio gli stacchi mentali sul lavoro

Ora che sai perché sono fondamentali, vediamo come integrarli nella tua giornata lavorativa:


  1. Pianifica pause regolari: non aspettare di essere esausto per fermarti. Usa il metodo del Pomodoro (25 minuti di lavoro, 5 minuti di pausa) o crea una tua routine personalizzata.

  2. Stacca davvero: durante le pause, evita di scrollare il telefono o rispondere alle email. Fai qualcosa che ti rigeneri davvero, come una passeggiata o semplicemente guardare fuori dalla finestra.

  3. Fai attività rigenerative: prova la mindfulness, lo stretching o anche il dialogo interiore (ne parlerò in uno dei miei prossimi articoli!). Non solo migliorerai la concentrazione, ma sentirai anche meno stress.

  4. Non sottovalutare il sonno: dormire è il modo migliore per ricaricare il cervello. E no, non è un segno di debolezza: è una strategia vincente.




Impara a staccare la mente dalle attività per poi riprendere con più energia
Impara a staccare la mente dalle attività per poi riprendere con più energia

Lo stacco mentale: una questione di equilibrio

Attenzione però: lo stacco mentale non è una scusa per procrastinare. Come in tutte le cose, la chiave è il bilanciamento. Passare ore con la testa tra le nuvole non ti renderà un genio, così come lavorare senza mai fermarti non ti farà diventare un robot infallibile. La vera forza sta nell’alternare momenti di focus intenso a pause strategiche.


Integrare gli stacchi mentali nella tua giornata lavorativa non è una perdita di tempo, ma un investimento sulla tua carriera. Uno stacco ben fatto ti permette di lavorare meglio, con più energia e idee innovative.


Quindi, la prossima volta che senti il bisogno di fermarti, ascoltalo. Fai respirare la tua mente e torna al lavoro con nuova carica.


Il tuo coach Andrea

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