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Sorrisi Sociali e Sorrisi Sinceri | cosa diciamo col nostro volto mentre parliamo

MIMICA FACCIALE


Un altro importante fattore della comunicazione non verbale e in particolare del sistema cinetico è la mimica facciale. Ovviamente bisogna tenere conto del fatto che non tutto quello che le persone comunicano tramite le espressioni della faccia è sotto il loro controllo, basti pesare a noi stessi, quando arrossiamo o impallidiamo di fronte a qualcosa non lo facciamo di nostra spontanea volontà. Però rimane il fatto che la maggior parte della gamma di espressioni facciali sono controllabili a seconda di cosa vogliamo trasmettere in una determinata circostanza.


È quindi vero quando si dice che lo sguardo vale più di mille parole, in effetti il viso per quanto concerne la comunicazione non verbale è una delle parti più espressive del corpo. È il volto la prima parte verso la quale le persone rivolgono lo sguardo quando interagiscono con gli altri. Tutto quello che si dice è accompagnato dalla mimica facciale, dalle espressioni. Ed è anche la parte del corpo che esprime più segnali e non potrebbe essere altrimenti visto che il viso possiede ben ventidue muscoli attivi per lato. Tramite le espressioni del viso si capisce se una persona sia arrabbiata ad esempio. Quindi le emozioni vengono non solo espresse ma anche veicolate maggiormente dalla mimica facciale.


I muscoli del volto si muovono in maniera automatica a seconda degli stati emotivi e di conseguenza alle 6 emozioni primarie che sono in generale alquanto universali nelle loro manifestazioni, e queste sono: paura, rabbia, sorpresa, disgusto, tristezza e felicità. Mentre le altre emozioni sono chiamate complesse cioè: noia, interesse, vergogna, invidia, ecc.

Due studiosi di comunicazione Paul Ekman e Wallace Friesen hanno classificato ben 44 diversi possibili movimenti del volto umano e creato il sistema di codifica delle espressioni facciali (FACS). Ad esempio come aggrottare la fronte o strizzare gli occhi. Ci sono stati molti studi nella storia delle scienze della comunicazione riguardo la diversa interpretazione delle espressioni facciali nelle varie culture.


Con il sistema FACS si è anche introdotto il concetto di “microespressione” cioè, una vera e propria “fuga di informazioni” che attraverso i piccoli o brevi movimenti del viso rivelano sentimenti veri che la persona sta provando. Il viso tradisce quindi le reali emozioni che si provano, quelle più sincere.


Il sorriso

Paul Ekman e Wallace Friesen che hanno messo a punto il sistema di codifica delle espressioni facciali (FACS) hanno osservato che i sorrisi veri sono quelli che vengono generati dalla parte inconscia del cervello e di conseguenza sono automatici. I sorrisi sinceri, non solo coinvolgono gli occhi ma sono lenti sia a manifestarsi che a sparire e hanno una simmetria laterale. I sorrisi sociali che sono fatti volontariamente, hanno invece una durata minore e capita spesso che siano asimmetrici.


Il sorriso esprime anche sottomissione, cioè manda il messaggio non verbale di “non sono una minaccia”. In particolar modo nell’uomo esprime il messaggio di inviato ad accettare a livello personale. Quando l’essere umano vede un sorriso è chimicamente predisposto a ricambiarlo. Secondo Ruth Campbell (docente all'università College London) questo avviene per via dei neuroni specchio che fanno sì che una persona abbia una reazione immediata di imitazione. Infine, ma non meno importante, il sorriso riesce ad attivare le endorfine che alleviano lo stress, in questo modo, incredibilmente si rafforzano le difese immunitarie e si ha un effetto tranquillante.



Possiamo quindi capire perché le persone sono attratte dai volti che sorridono e perché invece schivino quelli che hanno gli angoli della bocca rivolti verso il basso (infuriato o infelice).

Quello che le parole non dicono

Andrea Zagato Coach Instagram

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