Perché perdiamo interesse così facilmente? Il potere dell’adattamento edonico
- Andrea Zagato

- 18 feb
- Tempo di lettura: 7 min
In questo articolo partirò dalla consapevolezza di noi stessi, per arrivare alle relazioni sentimentali fino agli strumenti per i genitori che dovranno combattere questa piaga sociale.
Viviamo in un’epoca in cui tutto scorre velocemente. La nostra attenzione è frammentata, la nostra curiosità svanisce rapidamente e l'entusiasmo che proviamo oggi potrebbe dissolversi nel nulla domani.
Ti sei mai chiesto/a perché accade questo? Perché iniziamo progetti con passione, per poi lasciarli a metà? Perché iniziamo una relazione e poco dopo ci troviamo insoddisfatti? O perché una canzone che ci emozionava improvvisamente ci lascia indifferenti?
La risposta è un mix di biologia, psicologia e dinamiche sociali, e tutto ruota attorno a un concetto fondamentale: l’adattamento edonico. Questo fenomeno trova la sua origine nei meccanismi neurobiologici del nostro cervello, in particolare nei circuiti della ricompensa regolati dalla dopamina.
Quando sperimentiamo qualcosa di nuovo, il cervello rilascia dopamina, generando una sensazione di piacere e motivazione. Tuttavia, con il tempo, la risposta dopaminergica si attenua, riducendo l'euforia iniziale e spingendoci a cercare nuovi stimoli.
Questo effetto è amplificato nell’era dell’informazione istantanea e dei social media, dove siamo costantemente esposti a nuove alternative, rendendo difficile mantenere un senso di soddisfazione duraturo.

Questo meccanismo neurobiologico, combinato con fattori psicologici come la necessità di gratificazione immediata e influenze sociali che promuovono il consumo rapido di esperienze, è diventato una delle principali cause di insoddisfazione cronica e perdita di direzione nella società contemporanea.
Come veniamo condizionati
L’adattamento edonico è un fenomeno psicologico che spiega come, una volta raggiunto un nuovo stato di benessere o successo, la nostra mente si abitua rapidamente e quel livello di soddisfazione diventa la nuova normalità.
In pratica, la felicità momentanea svanisce non perché l’evento o l’oggetto del desiderio abbiano perso valore, ma perché il nostro cervello si è abituato alla loro presenza.
Pensiamo a come ci sentiamo dopo aver raggiunto un obiettivo tanto desiderato. Per un momento proviamo euforia, soddisfazione e un senso di gratificazione, ma poi? Dopo qualche tempo, quella sensazione si attenua e ciò che una volta sembrava incredibile diventa ordinario.
Questo accade in ogni ambito della nostra vita:
Carriera e business: dopo aver raggiunto una posizione ambita o aver chiuso un affare importante, l’entusiasmo iniziale lascia spazio alla ricerca del prossimo obiettivo.
Relazioni: nelle fasi iniziali di un rapporto, ogni momento è elettrizzante, ma con il tempo la magia sembra svanire e molte persone si sentono meno coinvolte.
Successi personali: quando acquistiamo un nuovo smartphone, un’auto o un vestito di lusso, l’entusiasmo è alle stelle. Ma dopo qualche settimana? Torniamo a desiderare qualcos’altro.
L’adattamento edonico è il motivo per cui cerchiamo continuamente stimoli nuovi, nuove sfide e nuove relazioni. E nel mondo digitale, questo meccanismo è amplificato a livelli estremi.
L’adattamento edonico nell’era della comunicazione veloce
Oggi più che mai, viviamo immersi in un flusso continuo di informazioni, notifiche, contenuti brevi e veloci. Il nostro cervello è costantemente esposto a nuovi stimoli e ha sviluppato un bisogno compulsivo di novità.
Soglia di attenzione ridotta: se un video non cattura la nostra attenzione nei primi 3 secondi, lo scrolliamo via.
Sovraccarico di informazioni: ogni giorno veniamo bombardati da centinaia di input che ci impediscono di soffermarci su un argomento per più di qualche istante.
Consumo superficiale dei contenuti: siamo diventati dipendenti da pillole di intrattenimento rapido e immediato, sacrificando la profondità e la riflessione.
Questo ha un impatto devastante sulla nostra capacità di apprezzare ciò che abbiamo.
Viviamo nell’illusione che ci sia sempre qualcosa di meglio dietro l’angolo e questa insoddisfazione cronica ci porta a cambiare continuamente direzione, lasciandoci insoddisfatti.
Il Ruolo della dopamina e la dipendenza dalla novità
La colpa di tutto ciò è della dopamina, il neurotrasmettitore responsabile del piacere e della motivazione. Ogni volta che sperimentiamo qualcosa di nuovo, il nostro cervello rilascia una scarica di dopamina che ci fa sentire eccitati e motivati; con il tempo, quando l’esperienza diventa prevedibile, la produzione di dopamina cala e sentiamo il bisogno di cercare un altro stimolo per riattivarla.
Il risultato? Un ciclo infinito di ricerca della novità:
Una nuova serie TV che ci appassiona… fino a quando non ne esce un’altra più interessante.
Un influencer che seguiamo con entusiasmo… fino a quando non compare qualcun altro che ci sembra più coinvolgente.
Un obiettivo che ci sembra fondamentale… fino a quando non ne troviamo un altro che ci attrae di più.
Questa è la stessa dinamica che alimenta le dipendenze: il bisogno costante di una nuova dose di piacere per sentirci soddisfatti.
Come contrastare l’adattamento edonico nelle relazioni
Se non siamo consapevoli di questo fenomeno, rischiamo di rovinarci la vita sentimentale.

Le relazioni sentimentali, soprattutto quelle di lunga durata, spesso si trovano intrappolate nella routine quotidiana. Se da un lato la stabilità e l’abitudine creano un senso di sicurezza e intimità, dall’altro possono portare alla perdita di entusiasmo e novità, generando una sensazione di monotonia che, nel tempo, può compromettere il legame emotivo tra i partner.
Certo, la routine ha un ruolo fondamentale nelle relazioni: offre una struttura rassicurante e permette ai partner di sentirsi a proprio agio l’uno con l’altro. La prevedibilità riduce l’ansia e crea un ambiente confortevole, ma allo stesso tempo può trasformarsi in una gabbia invisibile. Quando tutto diventa scontato, la curiosità iniziale svanisce e la relazione può perdere quel senso di scoperta che la rendeva entusiasmante.
Oppure, troppo spesso vedo persone che, dopo i primi mesi di una relazione, iniziano a perdere interesse e a convincersi che il problema sia il partner. In realtà, ciò che è cambiato è semplicemente il livello di stimolazione.
Ecco alcune strategie per costruire relazioni durature e profonde nonostante l’adattamento edonico:
Consapevolezza del fenomeno: sapere che l’adattamento edonico esiste ci permette di non scambiare la perdita di entusiasmo per un segno che la relazione sia sbagliata.
Mantenere la novità: introduci regolarmente esperienze nuove nella relazione, piccoli gesti spontanei, come un messaggio inaspettato, una cena improvvisata o un regalo simbolico, possono ravvivare la relazione e mantenere alta l’attenzione reciproca.
Connessione profonda: le conversazioni significative, il tempo di qualità senza distrazioni e la condivisione di sogni e progetti futuri sono fondamentali per rafforzare il legame emotivo.
Fisicità: le piccole abitudini quotidiane aiutano a mantenere la connessione profonda, ma è necessario anche la dimensione fisica che non deve essere trascurata; investire nella complicità, sperimentare nuovi modi di esprimere affetto e mantenere viva l’attrazione sono aspetti cruciali (magari un giro in un sexy shop potrebbe essere una buona idea!)
Accettare i cicli naturali dell’amore: una relazione non è fatta solo di picchi di emozione, ma anche di momenti di quiete. Ricordate che ogni partner deve continuare a crescere come individuo. Coltivare passioni personali e poi condividerle con l’altro può portare nuovi stimoli alla coppia.
Creare nuove dinamiche, introdurre cambiamenti e investire nell’intenzionalità sono elementi chiave per mantenere una relazione viva e appagante.
Le coppie che comprendono l'importanza del rinnovamento continuo e dell’impegno attivo riescono a costruire un legame più forte e duraturo nel tempo.
Il rapporto tra genitori e figli e l’adattamento edonico
L’adattamento edonico non riguarda solo gli adulti, ma è un fenomeno che influenza profondamente anche il rapporto tra genitori e figli. In un’epoca in cui i giovani sono costantemente bombardati da nuovi stimoli digitali e da una gratificazione immediata, la loro capacità di apprezzare ciò che hanno si riduce drasticamente, una ricerca continua di qualcosa che una volta ottenuta perde di valore per un desiderio ossessivo per un altro oggetto del desiderio.
Un esempio evidente di questo fenomeno è il comportamento di molti bambini quando viene loro tolto un dispositivo digitale, come un tablet (cerca su tiktok questo fenomeno e troverai diversi video in cui le mamme documentano queste reazioni).
Se un bambino è abituato a ricevere stimoli continui dai video e dai giochi sullo schermo, la sua tolleranza alla frustrazione diminuisce drasticamente.
Quando il dispositivo gli viene sottratto, può avere una reazione spropositata, manifestando pianto intenso, agitazione e persino crisi simili a quelle di astinenza. Questo accade perché il suo cervello ha associato il tablet a una fonte costante di gratificazione dopaminergica, e la sua improvvisa assenza genera un senso di vuoto e disagio difficile da gestire senza un'educazione adeguata alla regolazione emotiva.
Capire l’impatto dell’adattamento edonico sui figli

I bambini e gli adolescenti crescono in un ambiente in cui tutto è accessibile in pochi clic: video, giochi, acquisti e perfino le relazioni sociali. Questo meccanismo di ricompensa istantanea riduce la loro capacità di tollerare la frustrazione e di apprezzare il valore delle esperienze a lungo termine. Il cervello giovane è particolarmente sensibile alla dopamina e sviluppa più rapidamente una dipendenza da stimoli continui.
Come contrastare l’adattamento edonico nei figli
Per aiutare i figli a sviluppare una maggiore consapevolezza e resilienza, i genitori possono adottare alcune strategie pratiche:
Limitare la gratificazione immediata: incoraggiare l’attesa e la pazienza, ad esempio rimandando l’accesso a nuove esperienze o premi, aiuta i bambini a sviluppare il controllo degli impulsi e a valorizzare maggiormente ciò che ricevono.
Promuovere la noia creativa: evitare di riempire ogni momento della giornata con stimoli digitali permette ai bambini di sviluppare la creatività e l’autonomia nel trovare soluzioni per divertirsi.
Insegnare il valore delle relazioni autentiche: spiegare e dimostrare con l’esempio che le relazioni più importanti si costruiscono con il tempo e con l’impegno, non attraverso interazioni superficiali o basate solo su momenti di entusiasmo.
Educare all’uso consapevole della tecnologia: invece di vietare i dispositivi digitali, è più efficace insegnare ai figli come utilizzarli in modo equilibrato e intenzionale, stabilendo momenti di disconnessione e conversazioni reali in famiglia, soprattutto usare insieme i social media e sviluppare il senso critico
I bambini e gli adolescenti apprendono soprattutto osservando gli adulti. Se vedono che i genitori sono costantemente alla ricerca di nuove gratificazioni, che si annoiano facilmente o che passano più tempo sui social media che nelle relazioni reali, tenderanno a replicare questi schemi. Essere un esempio di equilibrio, apprezzamento per le piccole cose e costruzione di legami profondi è fondamentale per contrastare l’adattamento edonico nei figli.




