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La comunicazione non verbale: il corpo non riesce a mentire?

“Le tue azioni parlano così forte che non riesco a sentire quello che dici”

- Ralph Waldo Emerson -


Secondo il primo dei cinque assiomi della comunicazione elaborati dalla Scuola di Palo Alto: “non si può non comunicare”, anche il comportamento che una persona ha è comunicazione. In effetti non possiamo “non-comportarci”, anche un gesto con la mano o uno sguardo è comunicare qualcosa alla persona che abbiamo di fronte.


La comunicazione faccia a faccia avviene attraverso un emittente che appunto genera il messaggio, che è ciò che si comunica e come si comunica, e un ricevente che riceve il messaggio, lo decodifica cercando di comprenderlo ed interpretarlo. Ma non solo, vi sono altri fattori come il codice che comprende qualsiasi cosa serva a codificare il messaggio (parola, immagine, tono di voce ecc.), il canale che è il mezzo attraverso il quale si trasferisce l'informazione (quindi il messaggio che siano onde sonore, scrittura ecc.), il contesto invece è l’ambiente all’interno del quale avviene la comunicazione, il referente è l'oggetto della comunicazione quella a cui si riferisce il messaggio.


Ma la comunicazione è bidirezionale e dinamica, ci possono essere molti fattori che la disturbano ed è qui che si parla del cosiddetto rumore. Esistono diversi tipi di rumore: esterno, fisiologico, psicologico e culturale. Grazie alla ridondanza e al feedback si riesce ad attenuare il rumore: la ridondanza avviene quando il mittente ripete il messaggio per renderlo più comprensibile; mentre il feedback è il messaggio di risposta del ricevente al mittente (che in questo modo può sapere se il messaggio è stato “capito” o meno), il ricevente in questo modo può chiedere chiarimenti. Ovviamente il feedback è la risposta al messaggio che scatena a sua volta un altro feedback e così via.


Nella comunicazione interpersonale sono coinvolte più persone e si basa fondamentalmente su un rapporto in cui gli interlocutori si influenzano a vicenda come se stessero in un circolo vizioso.


La comunicazione avviene su tre livelli:


Comunicazione verbale. È quella parte della comunicazione in cui si utilizza il linguaggio, che sia esso scritto o orale;

Comunicazione non verbale. In questo caso la comunicazione avviene senza l’uso delle parole, ma attraverso altri canali, quelli della cinesica e della prossemica;

Comunicazione paraverbale. È invece la parte che riguarda la voce dell’individuo che parla: il tono, il volume e il ritmo, ma anche le pause e altre espressioni sia sonore e che non sonore.


Secondo uno studio che fu condotto nel 1972 da Albert Mehrabian (Non-verbalcommunication), nel contesto di un laboratorio, quando viene emesso un messaggio vocale di tipo neutrale abbinato ad un messaggio del corpo differente avviene che:

Il contenuto verbale (comunicazione verbale) inciderebbe solo il 7% su tutto il processo comunicativo;

Il contenuto vocale (comunicazione paraverbale) inciderebbe del 38% su tutto il processo comunicativo;

I movimenti del corpo e del viso (comunicazione non verbale) inciderebbero del 55% su tutto il processo comunicativo.


Come si può ben capire quindi la comunicazione verbale ha un’incidenza minore rispetto alle altre due. Non tutti sanno che la comunicazione non verbale ha molta importanza, il modo in cui viene detto e viene percepito un messaggio è assolutamente rilevante.

La comunicazione non verbale si suddivide in diversi componenti:


Prossemica, cioè la gestione del contatto interpersonale;

Sistema paralinguistico, sarebbe il sistema vocale cioè: i silenzi, le pause e l’intonazione, il ritmo della voce ecc.;

Sistema cinesico, tutto ciò che riguarda la mimica facciale, gli sguardi, la gesticolazione e la postura.


In questa guida andremo a conoscerle meglio, in modo tale da interpretare i messaggi nascosti del corpo e le tecniche per leggere il linguaggio non verbale.

Il linguaggio non verbale fa sì che gli interlocutori comunichino atteggiamenti diversi tra loro, che siano negativi o positivi, come l’amicizia o l’ostilità.

Una persona quando comunica, trasmette delle informazioni di sé tramite la postura che assume, l’espressioni del volto, dal tono della voce e dai gesti. La gestione degli spazi fornisce informazioni riguardanti il grado di “familiarità” che c’è tra gli individui che stanno comunicando.


Un altro componente importante della comunicazione non verbale è la presentazione di sé, come l’abbigliamento delle persone. Gli elementi che si possono osservare come: gli abiti e i relativi accessori vari, il trucco e l’acconciatura o gli oggetti che si possiedono, forniscono informazioni sull’appartenenza al gruppo e all’identità sociale e hanno la funzione di presentazione di sé e si utilizzano nella socializzazione. Le scelte che costruiscono una certa immagine di sé sono: il look, la moda, la cura del corpo, il trucco, ecc. ad esempio una persona può adattare lo stile punk, grunge, hippy, dark e molti altri ancora.


IL CORPO NON RIESCE A MENTIRE?


La risposta è si.


Il corpo è strettamente legato al nostro pensiero e al nostro modo di fare e di comportarci quotidianamente, proprio per questo motivo tende a riflettere ciò che pensiamo interiormente e questo per un delicato equilibrio tra corpo e mente.

Tutti coloro che tentano di cambiare il proprio atteggiamento corporeo, in base a ciò che dicono verbalmente, in un lasso temporale medio-breve, tenderanno ad avere un irrigidimento corporeo fino ad avere gestualità scoordinate.

Se desideriamo che il nostro corpo possa trasmettere un'informazione differente da ciò che pensiamo, l'unica strategia risiede nell’allenarci, come attori, e credendo fermamente ciò che stiamo ammettendo e quindi, come avrete capito, dovremmo cambiare il nostro modo di pensare.

Tecniche ed esercizi per arrivare a una comunicazione non verbale ideale a qualunque tipo di situazione la si trova all'interno della Formazione aziendale nel modulo avanzato del Public speaking.

Quello che le parole non dicono

Andrea Zagato Coach Instagram

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