Come capire se qualcuno sta mentendo dal linguaggio del corpo
- Andrea Zagato
- 17 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Diciamocelo: tutti mentono. Dal bambino che dice di non aver mangiato la cioccolata (con la bocca ancora sporca) al manager che assicura che “il budget è sotto controllo” mentre le sue mani tremano. La menzogna è un’arte antica, tanto quanto il nostro istinto di smascherarla.
Eppure, nel business e nella vita personale, saper riconoscere una bugia può fare la differenza tra una decisione brillante e un disastro annunciato.
Ma c’è un problema: le persone non mentono come nei film.
Non basta un’occhiata sfuggente o un tic nervoso per dire “Ti ho beccato!”. Serve qualcosa di più sofisticato. Quindi, se vuoi affinare il tuo radar anti-bugie, resta con me.
Le basi scientifiche della menzogna
Paul Ekman, pioniere nello studio delle micro-espressioni facciali, ha dimostrato che il corpo tradisce la mente più velocemente di quanto possiamo controllarlo. Quando mentiamo, il nostro cervello è sotto pressione: deve inventare, mantenere il controllo e assicurarsi che la storia regga. E qui nascono delle micro-discrepanze nei gesti e nelle espressioni.
Non esiste un unico segnale che confermi al 100% una bugia, ma una serie di indizi che, combinati, ti danno un quadro piuttosto chiaro.
Segnali del corpo che rivelano una bugia
Ecco alcuni dei più affidabili:
1. Il ritardo nella risposta
Chi mente ha bisogno di tempo per inventare o ricordare la versione che sta cercando di venderti. Se alla domanda “Hai letto il report?” il tuo collega esita un attimo di troppo prima di dire “Sì, certo”, è un piccolo segnale.
Esempio pratico:
Se un candidato a un colloquio di lavoro esita nel rispondere a “Perché hai lasciato il tuo ultimo lavoro?”, potresti voler scavare un po’ di più.
2. Il linguaggio del corpo sconnesso
Quando la mente dice una cosa e il corpo un’altra, la verità si annida nella discordanza. Un classico? Annuiscono mentre dicono “No” o scuotono la testa mentre dicono “Sì”.
Esempio pratico:
Il tuo responsabile dice: “Siamo assolutamente in linea con il budget” mentre si gratta il collo o si morde il labbro. Meglio ricontrollare i numeri.
3. Toccare il viso o la bocca

Un gesto universale che tradisce ansia e insicurezza. Coprirsi la bocca, toccarsi il naso o il mento può significare che la persona sta nascondendo qualcosa (o che ha una fastidiosa allergia primaverile).
Esempio pratico:
Un venditore dice: “Questa è la miglior offerta che possiamo fare” e, subito dopo, si gratta il naso. Magari c’è ancora margine di trattativa.
4. Il cambio improvviso della postura
Quando una persona si irrigidisce di colpo o si allontana leggermente, è segno di disagio. È un modo inconscio per “scappare” da una conversazione scomoda.
Esempio pratico:
Chiedi a un collega: “Hai già inviato l’email a quel cliente?”, e lui si sposta leggermente all’indietro o incrocia le braccia. Potrebbe voler dire che… no, non l’ha ancora fatto.
5. Il sorriso forzato
Un sorriso autentico coinvolge gli occhi (zampe di gallina, pieghe naturali). Uno finto è solo una contrazione delle labbra. Se il tuo interlocutore ti sorride con la bocca ma gli occhi restano piatti, sta mascherando qualcosa.
Esempio pratico:
Il tuo socio ti dice “Sono felicissimo di lavorare con te!” con una bocca tesa e occhi immobili? Potrebbe essere il momento di un confronto onesto.
Esercizio pratico: Il gioco delle micro-espressioni
Vuoi affinare le tue abilità di riconoscimento? Prova questo esercizio (lo faccio fare ai miei studenti ed ha un grande successo!):
Osserva le persone (colleghi, amici, partner) mentre parlano di qualcosa di neutro. Noterai i loro movimenti abituali.
Cambia argomento su qualcosa di scomodo (senza metterli in difficoltà). Guarda come cambia il loro linguaggio del corpo.
Prendi nota mentale dei segnali che emergono (occhi che si distolgono, movimenti nervosi).
Verifica se il comportamento è coerente con il contesto. Se il tuo capo si tocca il viso mentre parla di un progetto difficile, potrebbe essere nervosismo… ma se lo fa mentre dice che tutto va bene, forse c’è dell’altro.
Ripeti questo esercizio per qualche settimana e ti stupirai di quanto il linguaggio del corpo inizi a parlarti come un libro aperto.
Conclusione: non diventare paranoico, ma sii consapevole
Riconoscere una bugia non significa accusare tutti di mentire. Le persone possono mostrare segni di nervosismo anche per mille altri motivi (stress, timidezza, ansia). Il trucco sta nell’osservare la coerenza tra le parole e i gesti.
In azienda e nella vita privata, avere questa abilità ti permetterà di prendere decisioni più consapevoli e di evitare di essere manipolato.
Andrea Zagato