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Come riconoscere un bugiardo dal Linguaggio del Corpo: 5 segnali infallibili

Aggiornamento: 2 giu

Capire se una persona sta mentendo è un'abilità fondamentale nelle relazioni personali e professionali. Il corpo, spesso, comunica la verità anche quando le parole cercano di nasconderla, questo accade perché mentire richiede uno sforzo cognitivo che genera stress e si manifesta attraverso segnali involontari.


Secondo gli studi di Paul Ekman, pioniere nell'analisi delle micro-espressioni facciali, esistono indicatori quasi universali che possono rivelare una menzogna. Sebbene nessun singolo gesto sia una prova definitiva, l'osservazione di un insieme di questi segnali aumenta notevolmente la probabilità di individuare la verità.


Ecco i 5 segnali chiave del linguaggio del corpo a cui prestare attenzione:


  1. Incongruenza tra gesti e parole: la persona annuisce con la testa mentre dice "no" a parole.

  2. Ritardo nella risposta: un'esitazione innaturale prima di rispondere a una domanda diretta.

  3. Contatto con il viso: toccare o coprire la bocca, il naso o il mento durante la conversazione.

  4. Cambiamento di postura: irrigidirsi o allontanarsi fisicamente quando si affronta un argomento scomodo.

  5. Sorriso forzato: un sorriso che coinvolge solo la bocca, senza la naturale contrazione dei muscoli intorno agli occhi.



    Oltre la maschera delle parole, c'è un dialogo silenzioso che non si può nascondere
    Oltre la maschera delle parole, c'è un dialogo silenzioso che non si può nascondere


Adesso ti spiego meglio ogni punto, così da non cadere vittima di errori di valutazione generalizzata.


1. Incongruenza tra comunicazione Verbale e Non Verbale

Il segnale più evidente di una menzogna è la discordanza tra ciò che viene detto e ciò che il corpo esprime, quando la mente è divisa tra l'invenzione di una bugia e la soppressione della verità, il controllo sui gesti automatici diminuisce.


  • Perché succede: i gesti di affermazione (annuire) e negazione (scuotere la testa) sono profondamente radicati nel nostro cervello. È difficile sopprimerli, specialmente sotto pressione.

  • Esempio pratico: chiedi a un collaboratore: "Sei d'accordo con la nuova strategia?". Se risponde "Assolutamente sì" ma scuote leggermente la testa, il suo corpo sta contraddicendo le sue parole. Questo è un forte segnale di menzogna.


Eppure, nel business e nella vita personale, saper riconoscere una bugia può fare la differenza tra una decisione brillante e un disastro annunciato.

Ma c’è un problema: le persone non mentono come nei film.


Non basta un’occhiata sfuggente o un tic nervoso per dire “Ti ho beccato!”. Serve qualcosa di più sofisticato. Quindi, se vuoi affinare il tuo radar anti-bugie, resta con me.



2. Ritardo nella Risposta

Chi mente ha bisogno di una frazione di secondo in più per elaborare la sua versione dei fatti, questo micro-ritardo è spesso impercettibile, ma rivelatore.


  • Perché succede: il cervello non sta semplicemente recuperando un'informazione, ma ne sta costruendo una nuova e coerente, assicurandosi che non contraddica fatti già noti, questo processo richiede tempo.

  • Esempio pratico: a un colloquio, chiedi al candidato: "Quali erano le sue principali responsabilità nel ruolo precedente?" un'esitazione prolungata potrebbe indicare che sta "gonfiando" le sue reali mansioni.


3. Toccarsi il Viso, il Naso o la Bocca

Questi gesti sono manifestazioni di ansia e disagio; coprirsi la bocca è un tentativo inconscio di "bloccare" le parole false, mentre toccarsi il naso è legato a un aumento della pressione sanguigna che può causare un leggero prurito (noto come "effetto Pinocchio").


  • Perché succede: mentire attiva una risposta di "attacco o fuga" nel sistema nervoso, che aumenta l'ansia, questi gesti autoconfortanti servono a scaricare la tensione accumulata.

  • Esempio pratico: un venditore afferma: "Questa è la nostra migliore offerta, non possiamo scendere oltre". Subito dopo, si gratta il lato del naso. Potrebbe esserci ancora margine di trattativa.


4. Cambio Improvviso della Postura

Una persona a suo agio mantiene una postura aperta e rilassata, mentre se si sente minacciata da una domanda, il suo corpo reagisce istintivamente, cercando di creare una barriera o una via di fuga.


  • Perché succede: è un riflesso primordiale. Incrociare le braccia ed alzare le spalle crea uno scudo protettivo, mentre indietreggiare con la sedia aumenta la distanza fisica dalla fonte di stress.

  • Esempio pratico: chiedi a un partner commerciale: "I fondi sono stati trasferiti come concordato?". Se incrocia le braccia e si allontana leggermente, sta mettendo una barriera tra sé e la tua domanda.


5. Il Sorriso Forzato (o Sorriso di Duchenne)

Un sorriso genuino, detto "di Duchenne", coinvolge sia i muscoli zigomatici (la bocca) sia i muscoli orbicolari (gli occhi), creando le classiche "zampe di gallina". Un sorriso falso attiva solo la bocca, mentre lo sguardo rimane spento e assente.


  • Perché succede: i muscoli intorno agli occhi sono difficili da controllare volontariamente. Si attivano in risposta a un'emozione autentica di felicità, non su comando.

  • Esempio pratico: comunichi una buona notizia a un collega e lui risponde con un ampio sorriso che non raggiunge gli occhi. Potrebbe non essere così felice come vuole far credere.


Conclusione: usare la Consapevolezza, non la Paranoia

Riconoscere questi segnali non ti trasforma in una macchina della verità infallibile. Le persone possono essere nervose per molte ragioni. La chiave è osservare i pattern di comportamento e la coerenza tra il verbale e il non verbale. Usa questa conoscenza non per accusare, ma per capire quando è il momento di porre domande più approfondite e prendere decisioni più informate.


Elenco Link per Parole Chiave

Per approfondire i concetti trattati nell'articolo, ecco una selezione di link a siti web autorevoli:


Andrea Zagato


 
 
Copertina del Libro: quello che le parole non dicono di Andrea Zagato

Quello che le parole non dicono

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Andrea Zagato - Business Coach, docente aziendale

Andrea Zagato, Business Coach e Digital Marketer specializzato in Intelligenza Artificiale a supporto delle società per comunicare in modo efficace con il proprio pubblico, incrementando visibilità e performance di vendita. Professore presso l'Università Bicocca di Milano corso: Social Media Marketing e docente presso la Digital Export Academy di ICE/ITA, per promuovere l'eccellenza italiana sui mercati internazionali.

In qualità di Docente Aziendale, affianco figure come amministratori delegati, manager, dirigenti e team leader nello sviluppo di competenze trasversali essenziali (soft skills) quali: comunicazione assertiva, gestione dello stress, time management, miglioramento del clima aziendale, public speaking, sviluppo della leadership, supporto al manager e gestione dei conflitti.

I percorsi che propongo sono esperienziali, basati su attività pratiche e concrete, con strumenti immediatamente applicabili al termine di ogni sessione formativa.

Nel mio ruolo di Digital Strategist, supporto aziende ed enti pubblici nei processi di digitalizzazione delle loro attività, occupandomi della progettazione e implementazione di strategie di marketing digitale, con un focus specifico su Web e Social Media.

Tra i miei clienti si annoverano aziende come: PricewaterhouseCoopers PWC S.p.A., Societè Generale Investment Banking S.A., Aria S.p.A. Regione Lombardia, L'Oreal LUXE S.p.A., Zurich Assicurazioni S.p.A., Cattolica Assicurazioni S.p.A., TecnorMacchine S.p.A., ItalCementi S.p.A., Marlboro Classic S.p.A, Casa.it S.p.A., Facile.it S.p.A., Fraschetti S.p.A., WiseEnergy Italia S.r.l., Ipsos S.A., Confederazione Nazionale Coldiretti, l'Università degli Studi Bicocca Milano, ICE/ITA Digital Export Academy

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