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Stress da Social | un'ansia dal nome FOMO

Quante volte prendi in mano il tuo smartphone per vederne le notifiche, per aprire WhatsApp e scoprire quali messaggi hai ricevuto, oppure, in una fase attiva, entrare sui Social Media ed iniziare a leggere e postare. Azioni che, molte persone, compiono giornalmente e, in molti casi, frequentemente fino ad arrivare a schemi cognitivi disfunzionali.

Ma qual'è la leva psicologica che porta alla diffusione di tali comportamenti ripetuti nel tempo? e soprattutto, come attenuare tale fenomeno? La risposta risiede nel processo di scoperta; esso è innato, lo usavano i primitivi per scoprire nuovi luoghi dove trovare cibo, ripararsi, la ripetizione di tale azione arrivava attraverso l'effetto sorpresa o conquista che ne diveniva fattore scatenante per ripetere tale azione.


Ad oggi la nostra voglia di scoprire si riflette nei Social Media e  nei sistemi di comunicazione ad interazione ditale, perché ci consentono di coinvolgerci al punto da indurci a usare sempre più tempo per cercare, scoprire e condividere informazioni, toccando una grande leva emotiva: il bisogno di stimoli.

La stimolazione neuro cerebrale viene quindi coinvolta da:

“ NOVELTY SEEKING “ ( ricerca di novità ) sottostante al “ BEHAVIORAL ACTIVATION SYSTEM “ e regolato dalla DOPAMINA;


“ REWARD DEPENDANCE “ ( dipendenza da ricompensa ) sottostante al “ BEHAVIORAL MAINTENANCE SYSTEM “ e regolato dalla NOREPINEFRINA.


Tali stimoli, all'interno di contesti Digitali Social, protratti nel tempo, possono portare al FOMO (fear of missing out): la "paura di essere messi da parte" che scatenano processi compulsivi quali: la frequenza di accesso, la richiesta incondizionata di informazioni, la presenza su più canali.


L'ansia e lo stress, che si sviluppano, sono associati al nostro desiderio di appartenenza, alla grande fame di riconoscimento sociale che, se in passato viaggiava su canali interpersonali, oggi, può poggiare anche su canali a larga scala, nei quali però si sviluppano forti dipendenze e falsi riconoscimenti (i quali tendono a dover creare una frequenza maggiore di azioni).


Quando dico falsi riconoscimenti mi riferisco a Like o commenti che riceviamo in risposta alle differenti tipologie di post che inseriamo all'interno dei Social.

Non ci accorgiamo che, comunicando all'interno di canali che coinvolgono amici, conoscenze e a volte sconosciuti, tendiamo a dare un valore alla quantità di azioni tralasciando la qualità delle relazioni. Tale errore porta ad associare alla voce del singolo un valore di gruppo e al valore di un gruppo il valore di massa trasformando la percezione della realtà.


LA SOLUZIONE: non prendetevi sul serio all'interno di canali digitali dove convogliano amicizie, conoscenze e sconosciuti. Non date giudizi di valore ma commentate attraverso il vostro punto di vista e ricordate sempre che l'autoironia aiuta la percezione della realtà.

Per cominciare a riconoscere i disturbi FOMO o ansia e stess digitale potete cominciare ad individuare espressioni come: "NESSUNO può comprendere quello che provo" - "CHIUNQUE mi giudica senza conoscermi veramente" - "tanto alla fine va SEMPRE a finire così" siamo in presenza di tipiche generalizzazioni che tendono ad ingigantire un singolo avvenimento, ad osservare episodi solo da un punto di vista unico (solitamente anche dal punto di vista negativo), temendo sempre il peggio.


Un dato allarmante esce dall'ultimo studio Ipsad che vede ben 5 Milioni di italiani fare uso di tranquillanti e ansiolitici.

Uscire da questi schemi cognitivi disfunzionali si può attraverso differenti tecniche, che riguardano gli aspetti di relazione, di attenzione e di transizione: in questo modo si potranno annullare anche gli effetti di tipo FOMO e riportare un equilibrio all'interno della persona coinvolta da Stess Digitale.

Andrea Zagato 2017 - www.andreazagato.com

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